Pavel A. Florenskij, La filosofia del culto,
a cura di Natalino Valentini, ed. San Paolo, Cinisello
Balsamo (Mi) 2016, pp. 600.
Breve presentazione
La
filosofia del culto, proposta in prima traduzione mondiale dopo quasi un secolo dalla sua
stesura, nasce da un ciclo di incandescenti lezioni pubbliche svolte da Pavel
A. Florenskij a Mosca nell’estate del 1918, di
fronte ai primi segnali di persecuzione e alla convulsa disgregazione della
società russa ed europea.
L’opera
attesa da tempo e pubblicata a Mosca nel 2004 nella sua prima versione
completa, (presso le edizioni Mysl’) dopo anni di accurato lavoro sui
manoscritti originali, si configura come una delle raccolte più preziose ed
esemplari del pensatore russo, forse la sua elaborazione teoretica più ardita e
matura, unitamente a La colonna e il
fondamento della verità (che solitamente viene considerato il suo
capolavoro).
Essa
si struttura in nove capitoli, ognuno con una propria compiutezza e
peculiarità, tenuti insieme da un continuo e ritmato palpitare di nessi che ha
il suo fulcro portante nel culto quale atto generativo della cultura e del
pensiero. Florenskij non si limita a ricollocare il culto al cuore della riflessione
filosofica, considerandolo il centro della visione del mondo, ma mostra come
molti dei nuclei vitali di cui si nutre inconsapevolmente la nostra cultura secolarizzata e laicizzata affondino le loro radici proprio in esso.
Si tratta di un’opera di fenomenologia e filosofia della religione
del tutto inconsueta per la storia del pensiero occidentale, certamente tra le
più poderose del XX secolo dedicate al culto e alla liturgia cristiana. Essa tiene
insieme, con sorprendente rigore teoretico, filosofia e teologia, fenomenologia
ed estetica, logica e mistica, per giungere a una sorta di sintesi globale di visione
cosmica del mondo.
Accompagnandoci in questo percorso alle sorgenti
del culto e dei suoi ordinamenti antropologici e culturali, l’Autore insiste
sull’inscindibile connessione tra culto, cultura e filosofia rintracciando un
filo conduttore che dal pensiero dell’antichità (dalla filosofia alessandrina e
neopitagorica) passa per Platone e il neoplatonismo, attraversando la cultura
medievale (soprattutto bizantina), la filosofia del primo Rinascimento
italiano, per poi approdare insospettabilmente all’opera di Kant e ai sui
effetti sul pensiero moderno e contemporaneo.
Lungo questo percorso stratificato, entro il quale si
intrecciano le diverse forme logiche, ontologiche e simboliche della
conoscenza, Florenskij va alla ricerca degli archetipi del culto nella
tradizione filosofica e teologica pre-cristiana, per poi mostrarne i tratti di
continuità e di discontinuità nel passaggio verso la ricchezza misteriosa e sfavillante dei
riti della Chiesa orientale, lasciandoci intravvedere nelle fenditure del reale
e nelle antinomie della verità l’azzurro dell’eterno. In virtù della simbolicità delle sue forme, il culto
invita a pensare la vita e il contatto con la realtà in modo globale (cioè
realistico-concreto e metafisico insieme), mostrando profondi nessi tra la
sfera soggettiva ed oggettiva, interiore ed esteriore, empirica e spirituale
dell’esistenza, comprendendo ogni pensiero, parola o opera come un simbolo
ontologico e incarnato.
Come già in Ikonostas (Le porte regali),
che originariamente era stata concepita da Florenskij come parte integrante di
questa opera, anche il culto, entro il quale l’icona prende vita e significato,
è il luogo per eccellenza della memoria e della relazione vitale tra “i due
mondi”, il simbolo della presenza, oltre il visibile apparire, nella ferma
convinzione che: «Le radici del visibile sono nell’invisibile, i fini
dell’intelligibile nell’inintelligibile. E il culto è il punto fermo
dell’universo per il quale e sul quale l’universo esiste».
INDICE
Introduzione.
Comprendere il culto e risvegliare il pensiero di N. Valentini
Nota Bibliografica (N.
Valentini)
1. Il timor di Dio
2. Il culto, la religione e la cultura
3. Il culto e la filosofia
4.
I sacramenti e i riti
5.
I sette sacramenti
(con
in appendice: La deduzione dei sette
sacramenti)
6.
I
tratti della fenomenologia del culto
(con
in appendice: Mesjaceslov).
7.
La santificazione della realtà
8.
I testimoni
9.
Il culto della parola (la preghiera)
(Indice
dei Nomi)
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