11/03/13

Su "Totalità" il promesso intervento senza censure del nostro Dalmazio Frau sul M5S



13 commenti:

  1. Ringrazio il Signor Frau per aver aver avuto la pazienza, il tempo e la voglia di scrivere un articolo più esteso su Grillo, Casaleggio e M5S.

    Spiegato così, è decisamente un'altra cosa.

    Molto interessante la riflessione sulla comunicazione non verbale o para-verbale...a cominciare da Casaleggio stesso. C'è infatti da dire che lo stesso Casaleggio è a suo modo un personaggio criptico e inquietante. La sua somiglianza con John Lennon in effetti richiama molto l'immagine del guru neo-hippie post-moderno. Non sapevo invece dei suoi interessi 'esoterici' e 'teosofisti', che, anche se, forse solo suggeriti e ipotizzati dal buon senso, sono chiaramente difficili da dimostrare 'praticamente'.

    Curioso anche che Grillo sia stato in qualche modo 'convertito' dal carisma di Casaleggio sui computer e internet.

    Sul segno della 'V' ammetto che non conoscevo il significato nascosto, siginificato che avevo giusto indagato poco tempo fa su questo blog:

    http://www.neovitruvian.it/2012/05/29/v-per/

    il fatto che indichi un triangolo incompleto con il vertice verso il basso e sia accostabile a ciò che perverte e trascina verso il basso, mi era, di nuovo, ignoto.

    E' vero però che questi sono simbolismi tra i quali non è sempre facile districarsi se non si è degli 'addetti ai lavori'.

    A livello non verbale e inconscio, però, mi chiedo che effetto possa avere questa 'V'. Scusate la lapalissiana domanda, ma per me non è chiaramente ovvia...intendete dire che potrebbe creare uno stato globale di assuefazione all'infero o qualcosa di simile?

    V for Vendetta, fumetto che conosco discretamente, così come il suo autore: Alan Moore, non mi era sembrato diffondere un messaggio così negativo o infero. Chiaramente si parlava di rivoluzione 'armata', massificata di fronte a un regime totalitario, ma l'idea della maschera che incarnava un idea o ideale non mi sembrava nè infera, nè satanica (per quanto il buon Moore sia facilmente accostabile, insieme ad altri autori storici di fumetti degli anni '80, ad ambienti neo-spiritualisti e occultistici).

    Mi sfugge anche quando si parla di Grillo vestito da alieno, in quale caso si sarebbe vestito in tal modo e perchè?

    Grazie comunque per queste iniziali risposte.

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  2. Provo a rispondere brevemente a Fabrizio. Mi pare che il messaggio proposto da Alan Moore sia effettivamente infero e di certo non rappresenta nè un'idea nè un'ideale inteso in senso platonico, ma semmai il suo contrario.
    Il fatto è che tanto V per Vendetta, quanto la trilogia di Matrix e Fight Club rappresentano un triade cinematografica di pura sovversione demonica che ha influenzato in maniera negativa la mia generazione.
    In tutti e tre i film c'è un invito ad aprire gli occhi e ribellarsi all'ordine costituito che sarebbe ingiusto (e fin qui posso essere d'accordo) e irreale (e qui invece siamo alla pura sovversione). La tesi che ha conquistato milioni di telespettatori è che la realtà non sarebbe reale, e che per riconquistare la realtà è necessario battersi in una lotta ideologica di distruzione del "mondo irreale", per poi costruirne uno nuovo e "reale". La tematica ricorre in tutte e tre le narrazioni.

    In particolare in Matrix s'intravede un Demiurgo cattivo che ci fa vivere nell'illusione per tenerci prigioneri in Matrix. La sovversione demonica al quadrato è quando Cypher (Lu-Cypher) si ribella ai buoni (Neo , Trinity.. ) per ritornare dal Demiurgo cattivo. Cioè : chi torna alla realtà e si sottrae alla lotta nella distruzione del mondo è chiamato Lucifero.

    Forse senza accorgersene, anzi sono certo che Grillo sia ingenuamente in buona fede, i due leader del M5S stanno creando un'illusione collettiva che oltre a far affossare l'Italia , si ritorcerà in primis contro loro stessi, credo.

    Aggiungo una postilla all'ottimo articolo di Dalmazio Frau che ringrazio. Casaleggio si riconosce discepolo di Gurdjieff, un "mistico" (sic) autore fra gli altri di "I racconti di Belzebù a suo nipote".

    saluti
    Paolo

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  3. Ciao Paolo, capisco il tuo discorso ma non lo condivido molto.

    Su FIGHT CLUB posso essere parzialmente d'accordo ma su Matrix e V for Vendetta non lo sono molto.

    Innanzitutto Fight Club è un film nichilista e mi pare vi sia ben poco di nascosto nel film. Tutto è palesato. Vale come film anti-sistema, anti-consumismo, proponendo una valvola di sfogo nella violenza fine a se stessa del combattimento virile che sfocia poi nell'integralismo terrorista contro il sistema bancario.
    Non è un film che approvo come 'direzione' intellettuale da seguire, ma capisco pure il suo successo in quanto esprime la rabbia (senza sfogo) dei molti (specie durante l'adolescenza) che non si rivedono in questa società.
    Non nego che il film ha avuto anche un importanza personale per me, in quanto rappresentò il mio film manifesto della'adolescenza.
    Chiaramente ora lo trovo qualcosa di totalmente superato e fuorviante, però non nego che, anni dopo, leggendo Evola e le sue tante 'rivolte anti-moderniste', non ho potuto non pensare a Fight Club come a qualcosa che nel suo nichilismo avrebbe trovato riscontri nella filosofia del barone nero.

    Ciò detto è chiaro che la visione di Fight Club è comunque 'delirante' e da rinnegare in toto.

    Matrix di nuovo non mi sembra un film così infarcito di contenuti inferi disvalorizzanti. E' l'ennesimo incubo cyberpunk dell'uomo della modernità di venire soppiantato da quelle macchine che l'uomo stesso ha creato. La ripresa del potere e la realtà virtuale superata, se proprio la si vuole vedere fuori dal contesto cyberpunk, associandogli significati più simbolici, a me ha sempre ricordato invece una sorta di svelamento del velo di Maya, per quanto qui, invece, non si acceda ad una realtà superiore ma solo alla semplice realtà terrena/fisica.

    In V for Vendetta in questo senso è negativo l'uso della violenza massificata per riprendersi il potere, sbagliato quanto la violenza del regime dittatoriale che mantiene l'ordine con la paura. Ma mi sembra, sinceramente, un discorso un pò ipocrita, poichè sappiamo tutti quanti che di fronte ad un regime totalitario non si hanno forse tutte queste scelte...

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  4. La risposta giusta Fabrizio è ( non a caso ) : Evola, ergo influssi contro-iniziatici.

    Daouda

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    1. Caro Daouda, penso che sul tema Evola ci siamo già incontrati/scontrati sul blog Santa Ruina. Eri proprio tu a parlare infatti della distanza abissale che separava il 'Barone nero' dal francese Guènòn? A fronte di queste tesi ricordo anche l'aver tirato in ballo l'insistenza di Evola ad avere una foto del francese (durante i loro carteggi) e che secondo te Evola fu usato da ambienti occultistici, che comunque frequentava, divenendo il cavallo di troia dell'anti-tradizione all'interno della tradizione.

      Ripeto, non so se eri tu la persona con cui ho parlato di Evola in questo senso, su Santa Ruina, non vorrei sbagliarmi, ma mi pare fossi tu.

      Trovo però leggittimo chiedersi questo....perchè ogni volta che si parla di Tradizione, Evola lo si tira in ballo, anche da fonti autorevoli? Possibile che i lati oscuri superino quelli chiari?

      Io semmai trovo grave il collaborazionismo di Evola col nazifascismo, la sua collusione, forse non tanto presunta con lo sterminio del popolo ebraico...però nonostante tutto questo, nonostante il suo disperato superomismo, nonostante il suo odio anti-cristiano (mitigato in tarda età) Evola viene sempre citato come uno dei massimi esperti di Tradizione...come mai?

      Lo chiedo a te, davvero non con intenti polemici, ma solamente per fare un pò di chiarezza su un personaggio che, finora, non sono ancora mai riuscito a inquadrare bene...

      P.S. anche Guènòn però sulla società contemporanea non ci andava certo per il sottile, quale sarebbe la differenza col buon (o cattivo) Evola?

      Scusate se sono andato fuori tema.

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  5. Ciao Fabrizio,
    la pensiamo in maniera un pò diversa certo. Ma trovo che questi tre film che ho citato vanno visti per l'influsso e le suggestioni che procurano in sè, che ne fa dei "film-culto".
    Dai suicidi di "massa" successivi alla pubblicazione de "I dolori del giovane Werther" fino all'emulazione su scala globale dei Fight Club c'è un filo comune inquietante.
    Ultima, ma non ultima, la provocazione di Grillo che invita Al Qaida a bombardare il Parlamento italiano, prendendosi la premura di fornire le coordinate esatte. In "V per Vendetta" mi pare che la conclusione sia poco diversa da quella auspicata da Grillo.

    Ma nel film non si dice cosa accade dopo quella scia di violenza vendicativa. Sorge un mondo più giusto? E come?

    Ecco Grillo che vive nella realtà anche se gioca pericolosamente con le suggestioni cinematografiche, dovrebbe spiegarci come finisce il suo film... anche se da quello che si è visto fin qui preferisco uscire alla fine del primo tempo. :)

    un saluto
    Paolo

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  6. Come vi ho già detto la PNL è usata anche nei seminari e conventi; vedi: Luis Jorge Gonzales, Psicologia dei mistici. Sviluppo umano in pienezza, Libreria Editrice Vaticana, 2001, p. 157. Qualcuno mi dirà. ma allora non possiamo neanche fidarci della Libreria vaticana? No, non possiamo fidarci! Il Gonzales è monaco carmelitano, sacerdote, professore al Teresianum e all'Urbaniana. Infine, ahimé, è specializzato in Programmazione Neurolinguistica. Pensate un po' cosa potranno capire gli studenti dell'Urbaniana che son quasi tutti asiatici, di queste diavolerie americane, in un corso di Spiritualità infarcita di PNL? Cordiali saluti, Padre Danilo.

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  7. Ringrazio tutti, particolarmente Padre Danilo e vi suggerisco su You Tube tutto ciò che trovate cercando Programmazione Neuro Linguistica, è facile - Dalmazio -
    http://www.youtube.com/watch?v=2SEetnmrI6s

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  8. x Fabrizio:

    Non sò se fossi io Fabrizio, può darsi. Non è comunque in discussione la critica al mondo odierno il problema, critica che si avvale dei più disparati autori tra l'altro, ma la dottrina in sé stessa.
    Evola invece con la sua teorizzazione dell'individuo assoluto, il suo giudizio sulla magia e sull'inutilità dell'iniziazione,sull'inutilità dell'exoterismo oltre ai i suoi ambigui riferimenti e la sua archelogia spirituale , dimostra che , io scrivo inconsapevolmente, avesse subito degli influssi contro-iniziatici, cosa ben diversa dall'esserne parte.
    Ora invece, gli errori di Guénon riguardano casi dettagliati e giudizi di valore riguardo, ad esempio il cristianesimo e la valevolezza iniziatica dei sacramenti, tipo di errore già avutosi verso il buddismo ( questo poi corretto ) come la questione della regalità ( che a mio avviso non può essere affatto relegata alla casta guerriera , e qui Evola aveva ragione ma stupidamente ricolloca la regalità negli kshatrya dimostrando di dare solo un diverso giudizio sull'impianto guénoniano ) ma non la dottrina.

    Oggi il nuovo Evola è Alexander Dughin, ed il fatto che vengano tirati sempre in ballo è per via della questione politica, come è il caso per il suo epigono russo.

    Paolo insegna a prendere il buono da tutto ed Evola è sicuramente stimolante , ma bisogna valutarne i limiti, e ciò, comunque sia và fatto sempre , come anche per Guénon e Panunzio ad esempio, ma in questi casi la dottrina rimane ortodossa, con Evola ci sono errori ben più importanti.

    daouda

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    1. Ciao Daouda, grazie per la risposta e per le delucidazioni in merito ad Evola. Chiaramente del Barone nero vanno sicuramente valutati i 'limiti', sono d'accordo.

      Sull'iniziazione non so se però sono d'accordo con te, almeno riguardo al fatto che Evola la sminuisse o la ritenesse addirittura inutile. Ricordo infatti in 'Cavalcare la tigre' che aveva esposto in tre punti, le condizioni necessarie, secondo lui, perchè un uomo nato della contemporaneità potesse sviluppare prerogative superiori. Tali condizioni erano per l'Evola:

      - Essere degni e qualificati e iniziati da un Maestro autentico(condizione che a detta dello stesso Evola di concordo con gli altri tradizionalisti, era ed è pressochè irrealizzabile oggi)

      - Cambiare ontologicamente, con una rottura brusca in seguito ad un esperienza fortemente traumatica di pre-morte o simili (uscire da un coma, o simili). Esperienza però molto rischiosa, perchè se volta al positivo potrebbe provocare un 'risveglio', se volgesse al negativo chiaramente causerebbe la rovina dell'individuo.

      - Dignità naturale. Cioè quella rarirrima predisposizione di pochissimi individui e santi nello sviluppare determinati aspetti superiori di sè.

      Se ricordo bene quindi, l'iniziazione è contemplata da Evola, fra tali prerogative, con l'unico problema di essere chiaramente irrealizzabile oggi.

      E' vero che Evola ha dedicato tutta la sua prima opera all'idealismo magico, come lui lo chiamava, ad una scienza dell'io, ma in seguito dopo aver scoperto Guénon , non mi pare (chiaramente fu debitore del francese) abbia sminuito l'iniziazione.

      Certamente, va detto, rispetto al francese, che forse la più grande contraddizione di Evola fu l'affermare più volte l'inutilità di una rivoluzione esteriore (vana in questa epoca) poichè l'unica vera poteva essere solo quella interiore. Chiaramente, non è sempre riuscito ad attenersi a questo suo, chiamiamolo 'dogma', anche per la sua condotta di vita sempre dalla parte dei regimi totalitari visti come 'restauratori delle origini'. Ma non solo, a differenza di Guénon, diede indicazioni su come orientarsi e (non)agire in mezzo alle rovine, cosa che se ho capito bene, Guénon, forse perchè la trovò inutile o insensata, non fece granchè o mai.

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    2. Evidentemente hai tratto le tue valutazioni , ma mi permetto di farti notare che si basino su impressioni.
      Questi discorsi hanno poco senso quando già si ha un'ortoprassi sicura da seguire, già si ha la propria politica d'azione.
      Di questo evolismo agitato non c'era veramente bisogno.

      Daouda

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    3. Ciao Daouda, magari non ho la tua ortoprassi, però almeno ho citato qualche passaggio di Evola, qualche testo, mi piacerebbe che anche tu facessi lo stesso, almeno se vuoi sostenere una tesi opposta alla mia. Per ora mi pare tu abbia solo rivendicato l'oggettività dei tuoi dati certi contro le mie impressioni (perchè poi le mie sarebbero solo impressioni mentre le tue no?).

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    4. L'ortoprassi sicura e l'ortodossia dottrinaria è data dalla santa Chiesa. Per grandi linee il pensiero di Evola lo ho delineato , ognuno può leggere l'autore e comprendere.
      I miei sono semplice basarsi su ciò che Evola stesso ha lasciato mentre tu hai scritto , parole tue, di ricordo e quindi di impressioni.
      Ora nel caso specifico, dire che l'iniziazione è irraggiungibile oggi, pur riconoscendola e non sminuendola, non è tanto diverso dal dire che invece non ha senso, anzi è molto più subdolo.
      E l'idealismo magico non lo ha mai abbandonato.

      Mentre invece nel tuo ultimo capoverso non credo ci sia così tanta differenza tra Evola e Guénon poiché lo stesso Guénon non credeva affatto alla rinascita tradizionale del volgarmente noto occidente ( che in realtà è il nord del mondo ) ritenendola solo un'ipotesi comunque da favorire/tentare.

      Ripeto Evola è interessante, fornisce dati utili, ma già il fatto che ritenesse la casta principale quella guerriera ed il suo giudizio su quella sacerdotale fà capire la sua deviazione in varie parti.

      Daouda

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