23/02/12

L'UFO MAI DIPINTO

Una triplice scorribanda nei demoniaci segreti celati dagli UFO e negli svarioni collezionati dalla Clipeologia nel campo della pittura...per tacer del resto

10 commenti:

  1. Ho letto il libro del duo-maraviglia, Pennetta/Marletta. Scontato compitino, e lo dice un vecchio ufologo mai pentito sin dal '71. Compitino, sì, perché collazionare varie tesi sulle possibili cause di un fenomeno millenario, accorparle, tentarne una sintesi, per poi tirar fuori dal cilindro una sorta di sermoncino contro i diavoli che si camuffano a seconda dell'epoca, e appiattirsi su posizioni scientiste circa la possibilità, scarsa, della vita nell'universo, mi sembra finalino assai banale, degno di un pieroangela della domenica. Peccato. occasione mancata.In 122 paginette di analisi, mi sarei aspettato almeno una sterzata verso tesi più coraggiose, meno conformiste. Keel e gli ufologi sostenitori della teoria parafisica, hanno scorto qualcosa che non teneva rispetto all'interpretazione 'viti e bulloni'; indubbiamente hanno 'pizzicato' un piano che si muoveva dietro un aspetto del fenomeno e che non era quello che sembrava di essere. Tuttavia era ed è solo uno degli aspetti dell'intera casistica. Jung non escludeva la realtà fisica del mito moderno degli ovni, pur analizzandolo con gli strumenti della psicologia del profondo e della simbologia. Non vanno dimenticati i migliaia di rapporti-ufo, se vogliamo veramente affrontare un tema così elusivo, controverso, lontano da ogni lettura dilettantesca. Ne ho letti migliaia di casi da quando me ne sono interessato: compito pesante da perdigiorno, se volete, ma interessante nella conclusione. Ecco, leggendo il libro Extraterrestri, ho avuto l'impressione che sia stato scritto con una idea preconcetta, totalizzante, escludendo i casi in cui tale tesi non reggeva ad un onesto vaglio. O peggio, si sono limitati a prendere per oro colato tesi altrui senza mettersi con la santa pazienza a sfogliare l'intera casistica.
    Gli autori citano il guenoniano Robin, il quale commette lo stesso errore: parte da un pregiudizio e lo contorna dei casi ad esso organici. La storia sugli ufo deve ancora essere scritta, siamo ancora agli inizi e non so se avremo tempo ancora per capirci qualcosa. Il buon Fort diceva: una risposta non è l'unica risposta. Ogni serio ricercatore dovrebbe partire da tale consiglio.

    RispondiElimina
  2. Caro Angelo,
    diversi anni fa sulla testata del più importante periodico ufologico nazionale fu pubblicato un mio articolo il cui titolo suonava così: “Ipotesi parafisica: un’ipotesi tra le nuvole”. Era una requisitoria polemica contro i teorici di quella ipotesi. E a parte la scorrettezza del direttore editoriale di allora che censurò e tagliò alcune parti di quell’articolo rendendolo stilisticamente un po’ goffo (per motivi di spazio mi disse), le idee che espressi non sono molto diverse da quelle del tuo commento di oggi. Ne abbiamo già parlato in altra circostanza sempre su questo blog. E dunque mantengo quello che ho detto, anche se ciò forse dispiacerà all’amico Marletta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

      Elimina
  3. Caro Aldo,
    il grande Silvano Panunzio è tale perché ha formato alla sua scuola persone come te, profonde, oneste, non inclini a ciò che è conforme. La letteratura sul mistero, in genere, soffre di questo conformismo, sia scientifico che culturale. Non si vuole pensare se non per categorie e procedure. Un evento aereo inesplicabile - così definisco l'ovni - è per 'manifestazione' elusivo, sfuggente ad ogni analisi causa/effetto, non lo si può scomporre a livello atomico per identificarne la natura, anche perché nessuno, e lo ribadisco, nessuno ne possiede un esemplare, nemmeno quei fessi a stelle&strisce. Allora andrebbero usati altri strumenti al fine di sviscerarne, per quanto possibile, la natura. Forse i parametri della mitologia, della storia delle religioni, e tuttavia sfuggirebbe, credo, ancora qualcosa. Son fatti di materia? Eppure sfuggono a volte ai radar, sembrano non subire effetti inerziali, si rendono invisibili in alcuni casi, lasciano tracce al suolo ma anche no. Materiali? Bisogna forse intenderci su che tipo di materia.
    Non faccio l'errore grossolano di certi clipeologi, anche moderni, di confondere trascendenza con immanenza. Ezechiele vide una manifestazione divina e non un astronave di Orione. Elia fu portato in cielo da un carro celeste e non da una nave cargo stellare. Ecco, se non si commettono tali castronerie, l'ufologia o come vogliamo chiamarla, sarebbe uno studio più serio. Troppi indagatori di misteri cadono nello stesso grande errore degli scientisti: il riduzionismo.

    RispondiElimina
  4. Salve, sono Marletta. Intanto, in 122 pagine non é possibile umanamente approfondire troppo; si poteva dire di più, é vero! Ma il nostro compito era SOLO quello di suscitare domande in alternativa a i soliti cliché che girano! Punto. Non ci interessava scrivere un capolavoro, ma solo "aprire una pista" nell'opinione pubblica. Gli argomenti seri, se tali sono REALMENTE, non si affrontano su di un libro ma ...bocca a bocca.

    RispondiElimina
  5. Caro Gianluca,

    io penso che sia un errore insistere in astratto su un’ipotesi che non può essere dimostrata. E d’altronde avrei lo stesso tipo di riserva sull’ipotesi ET. E’ assolutamente legittimo porsi sulla questione delle domande o proporne di alternative al pubblico rispetto a quelle che vanno per la maggiore, ma trovo del tutto sbagliato e anche pericoloso l’accostamento ufologia-demonologia. Il cristiano deve per quanto possibile mantenersi sempre nell’ambito del vero ed evitare di sposare o sponsorizzare tesi precostituite. Tu che sei un insegnante dovresti saperlo: l’efficacia didattica non deve mai essere disgiunta dal rigore nel campo teoretico che impone di non prendere posizione definite su questioni incerte. Ora, l’ipotesi parafisica non è una “nuova ipotesi” (in tal caso il tuo studio avrebbe senz’altro il merito di far ragionare su qualcosa a cui fin qui non si era pensato), ma un’ipotesi che ha più di mezzo secolo e almeno una decina di seri sostenitori. Dunque nihil novi sub sole. Penso che lo scopo del tuo libro (e dell’amico Pennetta) non sia “scientifico” e neppure teologico in senso stretto (e direi neppure sociologico), ma apologetico e questo forse spiega la reazione scomposta e irritata di certi appassionati cultori “non cattolici” della materia. Trovo invece corretto e sacrosanto far notare ai sostenitori ingenui dell’ipotesi ET che certi conti non tornano, ma personalmente mi sarei fermato qui.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Aldo,
      ho letto l'intervento di Marletta. Non mi dice niente. Non argomenta su quanto da me rilevato. Purtroppo, oggi ci si difende da dietro un muro, anziché rispondere punto per punto alle critiche, legittime se educate. Ci si sottrae ad ogni discussione seria e onesta. Non so perché anche Marletta cade nell'equivoco/trappola del fuggire dal campo. Ettore affrontò Achille malgrado il risultato scontato. Lo so, fece una brutta fine ma la sua gloria e onore riverberano da millenni. Più semplicemente, un blog è una palestra di idee come suol dirsi un po' enfaticamente, però ciò è vero. E dove meglio di un blog si può discutere liberamente, sempre nel rispetto reciproco? Faccio mea culpa, per alcuni miei interventi un po' sboccati e impertinenti, ma non v'è comunque odio né livore. Sono dispostissimo ad uno scambio di vedute, spero proficuo, con Marletta, se gli può interessare dialogare con un vecchio appassionato di u.f.o. (come si diceva una volta). Non sono un accademico, dissento su tutto quanto fuoriesce da pieroangela e famiglia, non mi fido dei massonici reportage di Natgeo, ma per quanto concerne gli ovni ne so più di quanto mai possono credere gli scettici e di quanto credono di sapere gli ufologi di professione, per ricerca sul campo ed esperienza. Ah, dimenticavo, non sono un cultista né un addotto. Anzi.

      Elimina
  6. Buongiorno,
    guardate, se c'era un intento (riuscito o meno non lo sò) nello scrivere Extraterrestri, quello era proprio l'evitare di sposare posizioni preconcette. Personalmente, non credo di aver fatto apologia per "l'ipotesi parafisica" (di cui, peraltro, sono piuttosto convinto) ma di aver provato quantomeno a presentarla ad un pubblico (quello italiano)che normalmente la ignora del tutto. La mia prospettiva é quella "tradizionale" (termine quantomai abusato, é vero, ma non saprei utilizzarne uno migliore...) e per questo sono naturalmente portato a leggere la realtà alla luce della Tradizione ...e "intuitivamente", se così si può dire, il fenomeno UFO mi é sempre apparso chiaramente "marchiato" da influssi fin troppo riconoscibili... Le testimonianze che conoscono (e quelle riportate sul libro sono solo una minima parte) mi hanno ulteriormente convinto di avere a che fare con fenomeni di un certo "tipo" (che poi siamo le avanguardie dell'anticristo, come afferma Robin, non mi sento di affermarlo con certezza, per carità...).
    Naturalmente, é possibile che esistano testimonianze assolutamente diverse e convincenti, ma a questo punto vorrei che mi fossero portate ad esempio.
    Su una cosa, tuttavia, ho pochi dubbi: al di là della "consistenza" del fenomeno UFO, l'utilizzo controiniziatico e pseudo-religioso che ne é stato fatto a livello di cultura di massa mi sembra piuttosto evidente ...o no?

    GIanluca Marletta

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Signor Marletta,
      non discuto il Suo intento. Critico le Sue conclusioni perché parziali e riduzioniste. Vede, ero 'pischello', avevo 13anni e consultando le cronache locali, appena trovavo una testimonianza di avvistamento Ovni, mi precipitavo sul posto, intervistavo il testimone, gli facevo compilare un questionario battuto a macchina - Olivetti 23 di mio padre - e lo inviavo allo storico GdM di Firenze. Ho iniziato così ad occuparmi dell'enigma dei cieli. Ne è passata di acqua sotto i ponti ed ho acquisito esperienze anche dirette, ma non è questo il punto. Vorrei farle capire che malgrado l'uso pernicioso della fenomenologia u.f.o. da parte di alcuni fomentatori di stati d'animo, allo scopo di creare nuovi culti e nuove/vecchie dottrine ereticali; dicevo, malgrado le mistificazione, esistono eventi aerei inesplicabili di origine extra o ultra terrestre. Qui sta il punto: chi sono e cosa vogliono. La natura del fenomeno è ancora vaga, stando alle ipotesi finora formulate. Tuttavia, posso dirLe che vi sono interferenze di natura sublunare, miranti a inquinare l'intera manifestazione, e proprio per questo vanno distinte e neutralizzate. Restano miriadi di casi onesti, originari. E torniamo al discorso di prima: chi sono e a che scopo si palesano? Si vada a scartabellare le centinaia di pagine di ''Ufo in Italia'', Corrado Tedeschi editore; nonché gli archivi del Cun di Pinotti, tanto per cominciare e poi, se ha tempo, contatti qualche testimone. Solo così potrà dire di fare ricerca sul campo, e non quella di collazionare dati per poi delineare ipotesi. Non Le insegno il mestiere, le indico un metodo.
      Con rispetto e stima e grazie per la discussione.

      Elimina
  7. Caro Gianluca,
    intanto una precisazione: quando ho parlato di “fine apologetico” non mi riferivo all’ipotesi parafisica ma al cristianesimo. Mi sembra che per te gli Ufo siano un pretesto per portare acqua al mulino della fede cattolica. Non ci sarebbe niente di male se anche quest’acqua servisse allo scopo, ma francamente io non lo credo. Mai la falsità a qualsiasi livello può servire lo scopo o meglio il fine della fede. Non voglio insegnarti nulla a questo proposito, ma solo ricordarti i tuoi doveri di cristiano e di cattolico professo. Tu dici che nelle tue intenzioni (ma come sai purtroppo è sempre di buone intenzioni che è lastricata la via dell’inferno) c’era quella di “evitare di sposare posizioni preconcette”, ma dai tuoi/vostri “proclami” non si direbbe. Parlare di “demoniaci segreti celati dagli UFO” è andare ben oltre le posizioni preconcette: è sposare apertis verbis una tesi che fino a prova contraria è indimostrabile. Inoltre, è gettare nel discredito una realtà di cui per davvero nulla si sa (quando si parla a favore o contro qualcosa o qualcuno bisogna possedere informazioni e prove CERTE e INOPPUGNABILI, in caso contrario si sospende il giudizio: regola aurea direi anche cristiana da non dimenticare mai). Quale sarebbe poi la differenza con chi ingenuamente sostiene che non di demoni ma di angeli si tratta ( i famosi “angeli sulle astronavi”)?. Forse che gli argomenti sono diversi è più sofisticati? A me non sembra: si tratta di argomenti esattamente speculari. L’unica cosa che io riesco a vedere con certezza è la manipolazione a fini ideologici di una realtà che volenti o nolenti è di fatto INESPLICABILE e per ciò stesso non soggetta a nessun tipo di controllo e verifica. Far notare manipolazioni e imbrogli è sacrosanto e direi doveroso (e in questo il vostro libro ha indubbiamente dei meriti: ed è la ragione per cui su questo blog se n’è parlato), ma poi però bisogna evitare di fare lo stesso ignobile giochetto. E invece alla fine anche il vostro libro forza la mano dell’interpretazione (la tentazione di dire la propria a cui quasi nessun mortale contemporaneo riesce a sottrarsi) e quindi finisce suo malgrado col collocarsi ahimè e ahinoi sullo stesso piano dei soliti manipolatori dell’argomento.
    Quanto all'utilizzo “controiniziatico e pseudo-religioso che é stato fatto a livello di cultura di massa del fenomeno”, beh, mi sembra cosa accertata (sociologicamente e anche metafisicamente parlando), ma questo non dice veramente nulla sulla natura in sé del fenomeno. Dice invece molto sulla capacità umana di distorcere la verità a proprio uso e consumo o ad uso e consumo del “signore del piano di sotto” che anche in questa circostanza, temo, se la riderà alle nostre spalle.

    RispondiElimina