02/04/11

VIA CRUCIS ATOMICAE

VIA CRUCIS ATOMICAE Calvario e Resurrezione

Pittura Sacra e letteratura sapienziale nell’opera del Maestro Camilian Demetrescu

Prologo

“Ringrazio Rene’ Guenon, Robert Graves e Raphael Patal, per aver illuminato la mia ricerca sui miti del libro della Genesi, ringrazio ugualmente Luc Estang , per il suo “Jour de Cain”, e gli anonimi autori dei testi apocrifi, ispirati da Dio, che ci hanno tramandato il mito biblico dei fratelli nemici e del suo divenire nel destino umano”. (C.D.)

Dormi, Caino, il tuo ultimo sonno. Riposerai al fianco di tuo fratello. Stavolta in pace riposerai. Ti ho dato la Vita e l’hai scambiata per la morte. Ti ho dato la Verità e te la sei giocata a dadi. Ti ho aperto la Via e sei entrato in un vicolo cieco. Datevi la mano, fratelli nemici, e non temete. Prima di svegliarvi, la creta tornerà nella creta e l’anima nell’anima tornerà, come nel giorno del primo uomo Adamo. E sarete uno ! ” ( Cristo depone Caino nella tomba di Abele ).

Da Domenica 27 marzo fino all’8 maggio nella Basilica dei XII Apostoli (Piazza dei Santi Apostoli in Roma ) è visitabile, con ingresso gratuito, la mostra “VIA CRUCIS ATOMICAE” del maestro Camilian Demetrescu, realizzata in collaborazione con la Commissione Cultura di Roma Capitale, con il patrocinio dell'Ambasciata di Romania in Italia e dell’Accademia di Romania in Roma.

L’esposizione è frutto di un lungo profetico lavoro, iniziato dall’autore, già a metà degli anni Ottanta, quando la guerra fredda teneva sospeso sul mondo il pericolo nucleare.

Demetrescu, artista e studioso, esule politico dalla Romania giunto in Italia nel 1969, di fronte alla prospettiva di un olocausto universale, intuisce e illustra il millenario percorso dell’umanità da Adamo in poi. La Storia e, il suo antefatto, la Genesi hanno in comune un tratto fondamentale: la compresenza della forza disgregante del male e lo svolgersi del cosmico combattimento escatologico che ha come campi di battaglia i Cieli , il Cuore dell’uomo e lo stesso Creato.

Riflettendo sul processo della fissione nucleare, l’artista considera la scissione dell’atomo, la caduta originale e la tragica frattura tra Caino e Abele come equivalenti simboli di questa immane lotta.

Nasce così un’ opera “interattiva” fatta di pittura, poesia e letteratura volta a riscoprire come la salvezza dell’intera umanità passi, esclusivamente ed inclusivamente, per la Redenzione Cristica nella consapevolezza che il bene e il male sono due realtà insite, fino alla fine dei tempi, in ogni uomo. Caino ed Abele sono compresenti in ognuno di noi.

Attraverso le quindici stazioni della Via Crucis si svolge il cammino parallelo di quattro esperienze di calvario: quella del Cristo, quelle di Caino e di Abele, e quello dell’umanità verso la salvezza.

La mostra è composta di 32 quadri di cui 15 rappresentano le stazioni della Via Crucis e sono dipinti a tecnica mista olio e tempera medievale e 15 “polittici” ognuno comprendente tre piccoli dipinti che raffigurano il calvario di Caino, di Abele e dell'Uomo della Storia, accompagnati da testi metaforici ed esplicativi. Una intensa riflessione spirituale in cui si intrecciano il percorso personale del fedele, la teologia della storia, la sapienza tradizionale e la visione metapolitica.

Le fonti, alchemicamente interiorizzate dall’artista e presentate in uno stile allo stesso tempo asciutto e poematico, sono le Sacre Scritture, ma anche testi sapienziali pre-rabbinici ed apocrifi letti con la lente di una profonda cultura tradizionale e di una grande sensibilità umana.

Le riflessioni proposte da Demetrescu non sono affatto scontate ed offrono, sia ai dotti che ai semplici, autentiche sorprese e rivelazioni.

Completano l’esposizione altre due grandi tele a tecnica mista acrilico e tempera medievale.

La prima, intitolata UT UNUM SINT (2010-2011) , ha per tema l’unità della Chiesa d’oriente e d’occidente ed è ispirata alla omonima Enciclica di Giovanni Paolo II; vi si raffigura il Cristo Risorto che tiene in una mano la Basilica di Santa Sophia di Costantinopoli e nell'altra la Basilica San Pietro.

L’altro grande quadro è dedicato alla RESURREZIONE ( 2010 ) e anch’esso dipinto su tela a tecnica mista acrilico e tempera medievale.

Più che una mostra, è l’occasione per un percorso di meditazione sapienziale, di conversione e di preghiera che ci interroga sulle cose ultime ed essenziali: itinerario quanto mai opportuno e provvidenziale in questi nostri giorni di quaresima planetaria.

Claudio Coen Belinfanti


Nessun commento:

Posta un commento